Il punto di domanda è d’obbligo. La risposta la darò tra qualche giorno se non addirittura alla fine del viaggio.
Oggi è il 5 novembre e sono un po frullata sia dal viaggio di ieri che dalle poche ore dormite prima di questa giornata alla scoperta di Delhi.
In questo momento io sto litigando con questo nuovo aggeggio che effettivamente non mi consente tutte le manovre di un pc (qualcuno me l’aveva detto!!!) e Daniela sta impazzendo per prenotare un ristorante : tutto full. Di sicuro qui la vita non è facile se vuoi cavartela da solo. Ma è il primo giorno e dobbiamo diventare più scafate. Al momento per la serata pare che si debba digiunare. Non che faccia male, e poi sarebbe in linea con l’ambiente.
Le prime stranezze: non siamo noi a voler fotografare loro, sono loro che vogliono farsi fotogafare con noi!
6 novembre 2014 – giovedi
Già tutto molto meglio. Intanto ho dormito benissimo e quindi sono riposata e pronta per una nuova giornata indiana.
A proposito di fotografie, ho deciso che per il momento la documentazione fotografica la metto su Facebook. Più facile e immediato. Poi a casa, con calma e gli strumenti adatti, corredero’ il diario con le foto necessarie.
E adesso posso iniziare con il diaro indiano.
Il primo impatto, aeroporto, è stato decisamente positivo. Mi aspettavo una folla e un casino da inferno dantesco e invece tutto bello ordinato, bagagli puntuali, controĺlo passaporti efficiente, incontro con il nostro servizio di auto assolutamente strabiliante. Sono venuti in 4: mamma e figlia proprietarie dell’agenzia, il nostro autista Raj e l’autista delle due signore che le avrebbe riportate a Jaipur, dove abitano. Chissà se è un trattamento normale o se siamo dei fenomeni e volevano conoscerci?
Siamo arrivate in albergo alle 3 del mattino e ci hanno accolto come fosse pomeriggio, sorrisi e accompagnamento in camera. E non siamo in un grande albergo ma in un piccolo hotel boutique, La Sagrita, in una zona residenziale con cancelli e guardie ad ogni angolo.
La prima impressione, confermata anche oggi secondo giorno, è di una città enorme, gli spazi sono immensi con piazze a perdita d’occhio e viali a più corsie, non ben distinte perché il traffico non si può definire caotico, è di più. Per il momento la vera esperienza nuova è proprio questo viaggiare in velocità come in un viedeogame: non sono molto pratica di questi giochi ma ho una immagine flash che ti dice GAME OVER non ce l’hai fatta, riprova. Ecco, per il momento abbiamo sempre guadagnato punti. Speriamo continui così. E abbiamo provato anche il tuk tuk, quei mini taxi su tre ruote, tipo Ape. Se penso che da noi siamo obbligati alle cinture di sicurezza viaggiando su auto superblindate, mi vien da ridere.
Parliamo dei pasti. Ieri sera siamo finite al Taj Mahal: ci siamo dette, li ci daranno qualcosa da mangiare. Cosi ci siamo fatte portare dal nostro fidato Raj e abbiamo provato anche l’esperienza dei super controlli che vengono fatti in questi grandi alberghi. Apertura del cofano e del bagagliaio, metal detector e controllo delle borse, poi lusso sfrenato. Cibo niente di che e prezzi europei. No buono. I controlli però qui sono nella norma, anche per l’accesso ai monumenti storici si passa dalla perquisizione al corpo al controllo delle borse.
All’ora di pranzo ci siamo concesse anche una visitina al Golf Club Delhi dove proprio oggi è iniziato un torneo. Ci si serviva a buffet ma la cosa non è stata semplice: prima si acquistano dei coupon per un certo valore, poi si passa ad un altro banchetto dove, con i coupon, si paga il piatto scelto, poi ad un altro banco per pagare le bibite e poi, finalmente, si va ai banchi dove servono il cibo. Però eravamo al torneo India Panasonic.
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